Biglietto omaggio?

Giovedì 30 maggio – Venerdì 31 maggio – Sabato 1 giugno

Scaricate e stampate il biglietto

Ci vediamo…

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Caro ladro, ti scrivo

che brutto lavoro il tuo: di notte, sotto la pioggia, all’aperto… senza assicurazione, niente sindacati, nessun contratto, niente TFR, nessuna pensione!
Stanotte mi hai rubato tutta la fanaleria dell’auto.
Per farlo hai dovuto spaccare il vetro (anteriore sinistro) e lavorare alacremente con la paura di essere scoperto 
In effetti, il mio cane verso le due si è messo ad abbaiare…
Chissà come ti sarai sentito, sentendolo.
Vabbè,  a me tocca perdere un’oretta per la denuncia.
Tu recupererai qualche euro rivendendo (in nero) quelle poche cose asportate a qualche ricettatore senza scrupoli che ti darà poco o niente.
Contento te!
Auguri, e alla prossima
Paolo
(p.s. l’auto è aziendale. Mi daranno l’auto sostitutiva in attesa della riparazione. Io non ci rimetto neanche un euro. Tu, lavorando sempre così, di notte, al freddo… ci rimetti la salute. Ne vale la pena?)

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Terno secco

L’altra notte mi sono sognato Mario (un cugino di mia madre, morto alla fine del secolo scorso).
Mi fa, sorridendo: “oh Paolo, ma lo sai che sono morto?”
“Certo che lo so. Sai che mio papà mi diceva sempre che i morti danno i nuneri. Tu non ce l’hai un terno?”
Ridendo: ” Eh, eh… 65 e 72″
“Eddai, almeno un terno…!”
“Mettici anche l’85”
No, il terno non è uscito. Ma nemmeno l’ho giocato.
Però sulla ruota ligure (quella di Genova) sono usciti questi tre nuneri.

La verità è che Mario è sempre stato un burlone.
Ha voluto farmi vedere che lui il terno lo sapeva ma mi ha dato solo un numero giusto e gli altri due sfasati di uno…
😄😄😄😁😁😁
Ma io l’ho fregato perché il terno non l’ho giocato.

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Il monologo di Scurati

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Conosci la Costituzione?

https://civilweek-vivere.it/eventi/conosci-la-costituzione/

Nell’ambito della CIVIL WEEK… questo è l’evento dedicato al Tricolore!

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qualcun altro

È lei o non è lei?

Questo thriller psicologico è la nuova sorpresa dell’autore che non delude mai

come al solito, l’autore ti prende per mano e ti porta per una strada che non è mai quella che sembra.

il lettore è un bambino curioso che si lascia incantare dalla magia dei trucchi di Guillaume.

il bello è che io avevo capito chi era il colpevole… e che, alla fine, ci avevo azzeccato, ma… eh, sì! C’è un “ma” che fa crollare il castello di carta che mi ero costruito,

No, non posso spoilerare quindi leggetelo.

Però una soddisfazione me la voglio prendere: se volete leggerlo adesso… dovete fare uno sforzo notevole perché il libro (in italiano) non è ancora uscito.

E non è neanche detto che quella dell’immagine sia la copertina.

Buona attesa…

Paolo Federici

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Due navi, un attentato

una sera, durante una cena tra operatori del trasporto marittimo, mi ritrovai a tavola con un armatore.

Discorrendo del più e del meno, venne fuori la domanda: “secondo lei, cosa succederebbe se chiudessero Suez?”

Lì per lì non seppi cosa rispondere, ma, una volta a casa, ci ragionai sopra e scrissi di getto questo libro.

Chiesi aiuto al mio amico Rodolfo di Maggio per la solita collaborazione (ormai non si contano più i libri che abbiamo scritto insieme)

Era il 2010 e quella bozza finì nel cassetto come tante altre, non avendo trovato un editore interessato alla pubblicazione.

Oggi assistiamo al blocco di Suez che si è materializzato ed allora quel libro profetico può diventare davvero interessante.

Grazie a Pia che mi ha dato una grande mano con la lettura ed i consigli di scrittura, il libro adesso ha cambiato faccia ed è pronto per essere lanciato sul mercato.

Paolo Federici

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Fake

A cosa serve cercare di spiegare cosa sia una fakenews?

Tanto i commenti postati sotto le fakenews non li legge nessuno.

Così una foto (realizzata con l’intelligenza artificiale) di una falsa scultura, come questa, in meno di 24 ore ha già quasi 20.000 like da gente che la crede vera!

Mala tempora currunt… sed peiora parantur

Paolo Federici

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La bandiera italiana

articolo 12 della Costituzione Italiana: La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.

Il significato recondito è legato ai colori: verde la speranza, bianco la fede, rosso l’amore. (Ma anche verde l’erba dei nostri prati, bianca la neve dei nostri monti, rosso il sangue dei nostri eroi)

Nel 1789, a metà luglio (esattamente era martedì 14 luglio 1789), successe un fatto storico: scoppiò la Rivoluzione Francese.

I rivoluzionari misero insieme il Rosso, il Bianco ed il Blu.

A Genova fecero qualcosa di analogo, sostituendo solo il blu con il verde.

I colori nazionali italiani erano comparsi per la prima volta a Genova (e ci sono delle testimonianze documentate, conservate negli archivi storici della Repubblica di Genova, dell’utilizzo di una coccarda tricolore italiana, che risalgono al 1789) il 21 agosto 1789 su una coccarda tricolore, mentre il primo stendardo militare verde, bianco e rosso, a tre bande verticali, era stato adottato dalla Legione Lombarda a Milano l’11 ottobre 1796.

La bandiera venne, però, ufficialmente adottata il 7 gennaio 1797 dal Parlamento, riunito a Reggio Emilia, della Repubblica Cispadana, realtà politica nata appena prima a seguito dell’occupazione napoleonica della penisola.

Ancora oggi il 7 gennaio è la festa del Tricolore.

(La giornata venne istituita dalla legge n. 671 del 31 dicembre 1996, con l’intenzione di celebrare il bicentenario della nascita a Reggio Emilia della bandiera italiana, che avvenne ufficialmente il 7 gennaio 1797. Dal verbale della Sessione XIV del Congresso Cispadano: Reggio Emilia, 7 gennaio 1797, ore 11. Sala Patriottica. Gli intervenuti sono 100, deputati delle popolazioni di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia. Giuseppe Compagnoni di Lugo fa mozione che si renda Universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di tre colori, Verde, Bianco e Rosso e che questi tre colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti. Vien decretato.

È però in età risorgimentale che il tricolore verde, bianco e rosso ottenne la sua consacrazione definitiva. Dovette a lungo combattere con quello azzurro-nero-rosso della Carboneria che avevano una precisa simbologia: l’azzurro rappresentava la speranza e la volontà di raggiungere la libertà; il rosso rappresentava l’impegno necessario per il suo raggiungimento; il nero indicava la fede incrollabile (se non altro avrebbe messo d’accordo rossoneri e nerazzurri, Milan e Inter) ma alla fine, nel 1831, Giuseppe Mazzini e Ciro Menotti scelsero il verde, bianco e rosso che venne così cucito sulle vesti di tutti i combattenti e venne adottato dal Re Carlo Alberto, nel marzo del 1848 (quando scoppiò la prima guerra d’indipendenza!) poco prima di guadare il Ticino con le truppe.

Il testo di questa canzone è stato scritto nel l848 da Francesco Dall’Ongaro e la musica è di Cordigliani.

E la bandiera di tre colori sempre è stata la più bella:
noi vogliamo sempre quella, noi vogliam la libertà!
E la bandiera gialla e nera qui ha finito di regnare,
la bandiera gialla e nera qui ha finito di regnare
Tutti uniti in un sol patto, stretti intorno alla bandiera,
griderem mattina e sera: viva, viva i tre color!

(la bandiera gialla e nera è quella asburgica. A quel tempo buona parte dell’Italia era sotto il dominio austriaco).

Il Tricolore divenne quindi la bandiera del Regno di Sardegna, sostituendo la coccarda azzurra di Casa Savoia, e poi, dal 1861, del Regno d’Italia. A partire da questo momento, il verde, bianco e rosso verrà gradualmente adottato come insegna da tutte le istituzioni e da tutti gli organi pubblici, amministrativi e di difesa del neonato Regno, facendo mostra di sé in ogni avventura intrapresa dal popolo italiano.

Da questo sintetico excursus sulle vicissitudini storiche del Tricolore, risulta evidente come la nostra bandiera racchiuda in sé, nelle sue tre bande colorate, la storia della nostra nazione e l’essenza stessa dello Stato italiano.

“Il Tricolore non è una semplice insegna di Stato, è un vessillo di libertà conquistata da un popolo che si riconosce unito, che trova la sua identità nei principi di fratellanza, di eguaglianza, di giustizia. Nei valori della propria storia e della propria civiltà”. Queste le parole del Presidente Carlo Azeglio Ciampi.

La bandiera italiana verde, bianco e rossa rappresenta, in patria e nel Mondo, prima di tutto “l’italianità”, quell’intenso sentimento di essere parte del popolo italiano. E quando noi la vediamo stampata sulla maglietta dei giocatori della Nazionale di calcio prima di una importante sfida oppure quando la vediamo disegnata nel cielo di Roma, in occasione dei festeggiamenti per il 25 Aprile o per il 2 Giugno, dagli spettacolari velivoli del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico, meglio noti, di certo non per casualità, come “frecce tricolori”, ci sentiamo in qualche modo pervasi da questo sentimento e da un forte senso di appartenenza nazionale.

E poi, il Tricolore è il simbolo dello Stato italiano e dei suoi doveri, verso i cittadini, di tutela dei diritti e della libertà dei cittadini stessi. Esso fa avvertire, nella mente di chi lo guarda, la presenza della Repubblica italiana, volendo quasi comunicare a parole come la democrazia sia in ogni momento tutelata. A tal proposito, la Legge numero 22 dell’anno 1998 ha imposto che la bandiera nazionale italiana venisse obbligatoriamente esposta all’esterno degli edifici di interesse pubblico e nazionale come le sedi dei municipi, la sede del Governo e del Parlamento, gli uffici giudiziari, i Ministeri, le scuole e le Università. Il Tricolore veglia, come un guardiano silenzioso, sull’Italia ed i suoi cittadini.

(vedi anche https://www.geopop.it/il-tricolore-italiano-storia-e-significato-della-bandiera-italiana-e-dei-suoi-colori/ )

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viaggio in Egitto

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