La bandiera italiana

articolo 12 della Costituzione Italiana: La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.

Il significato recondito è legato ai colori: verde la speranza, bianco la fede, rosso l’amore. (Ma anche verde l’erba dei nostri prati, bianca la neve dei nostri monti, rosso il sangue dei nostri eroi)

Nel 1789, a metà luglio (esattamente era martedì 14 luglio 1789), successe un fatto storico: scoppiò la Rivoluzione Francese.

I rivoluzionari misero insieme il Rosso, il Bianco ed il Blu.

A Genova fecero qualcosa di analogo, sostituendo solo il blu con il verde.

I colori nazionali italiani erano comparsi per la prima volta a Genova (e ci sono delle testimonianze documentate, conservate negli archivi storici della Repubblica di Genova, dell’utilizzo di una coccarda tricolore italiana, che risalgono al 1789) il 21 agosto 1789 su una coccarda tricolore, mentre il primo stendardo militare verde, bianco e rosso, a tre bande verticali, era stato adottato dalla Legione Lombarda a Milano l’11 ottobre 1796.

La bandiera venne, però, ufficialmente adottata il 7 gennaio 1797 dal Parlamento, riunito a Reggio Emilia, della Repubblica Cispadana, realtà politica nata appena prima a seguito dell’occupazione napoleonica della penisola.

Ancora oggi il 7 gennaio è la festa del Tricolore.

(La giornata venne istituita dalla legge n. 671 del 31 dicembre 1996, con l’intenzione di celebrare il bicentenario della nascita a Reggio Emilia della bandiera italiana, che avvenne ufficialmente il 7 gennaio 1797. Dal verbale della Sessione XIV del Congresso Cispadano: Reggio Emilia, 7 gennaio 1797, ore 11. Sala Patriottica. Gli intervenuti sono 100, deputati delle popolazioni di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia. Giuseppe Compagnoni di Lugo fa mozione che si renda Universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di tre colori, Verde, Bianco e Rosso e che questi tre colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti. Vien decretato.

È però in età risorgimentale che il tricolore verde, bianco e rosso ottenne la sua consacrazione definitiva. Dovette a lungo combattere con quello azzurro-nero-rosso della Carboneria che avevano una precisa simbologia: l’azzurro rappresentava la speranza e la volontà di raggiungere la libertà; il rosso rappresentava l’impegno necessario per il suo raggiungimento; il nero indicava la fede incrollabile (se non altro avrebbe messo d’accordo rossoneri e nerazzurri, Milan e Inter) ma alla fine, nel 1831, Giuseppe Mazzini e Ciro Menotti scelsero il verde, bianco e rosso che venne così cucito sulle vesti di tutti i combattenti e venne adottato dal Re Carlo Alberto, nel marzo del 1848 (quando scoppiò la prima guerra d’indipendenza!) poco prima di guadare il Ticino con le truppe.

Il testo di questa canzone è stato scritto nel l848 da Francesco Dall’Ongaro e la musica è di Cordigliani.

E la bandiera di tre colori sempre è stata la più bella:
noi vogliamo sempre quella, noi vogliam la libertà!
E la bandiera gialla e nera qui ha finito di regnare,
la bandiera gialla e nera qui ha finito di regnare
Tutti uniti in un sol patto, stretti intorno alla bandiera,
griderem mattina e sera: viva, viva i tre color!

(la bandiera gialla e nera è quella asburgica. A quel tempo buona parte dell’Italia era sotto il dominio austriaco).

Il Tricolore divenne quindi la bandiera del Regno di Sardegna, sostituendo la coccarda azzurra di Casa Savoia, e poi, dal 1861, del Regno d’Italia. A partire da questo momento, il verde, bianco e rosso verrà gradualmente adottato come insegna da tutte le istituzioni e da tutti gli organi pubblici, amministrativi e di difesa del neonato Regno, facendo mostra di sé in ogni avventura intrapresa dal popolo italiano.

Da questo sintetico excursus sulle vicissitudini storiche del Tricolore, risulta evidente come la nostra bandiera racchiuda in sé, nelle sue tre bande colorate, la storia della nostra nazione e l’essenza stessa dello Stato italiano.

“Il Tricolore non è una semplice insegna di Stato, è un vessillo di libertà conquistata da un popolo che si riconosce unito, che trova la sua identità nei principi di fratellanza, di eguaglianza, di giustizia. Nei valori della propria storia e della propria civiltà”. Queste le parole del Presidente Carlo Azeglio Ciampi.

La bandiera italiana verde, bianco e rossa rappresenta, in patria e nel Mondo, prima di tutto “l’italianità”, quell’intenso sentimento di essere parte del popolo italiano. E quando noi la vediamo stampata sulla maglietta dei giocatori della Nazionale di calcio prima di una importante sfida oppure quando la vediamo disegnata nel cielo di Roma, in occasione dei festeggiamenti per il 25 Aprile o per il 2 Giugno, dagli spettacolari velivoli del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico, meglio noti, di certo non per casualità, come “frecce tricolori”, ci sentiamo in qualche modo pervasi da questo sentimento e da un forte senso di appartenenza nazionale.

E poi, il Tricolore è il simbolo dello Stato italiano e dei suoi doveri, verso i cittadini, di tutela dei diritti e della libertà dei cittadini stessi. Esso fa avvertire, nella mente di chi lo guarda, la presenza della Repubblica italiana, volendo quasi comunicare a parole come la democrazia sia in ogni momento tutelata. A tal proposito, la Legge numero 22 dell’anno 1998 ha imposto che la bandiera nazionale italiana venisse obbligatoriamente esposta all’esterno degli edifici di interesse pubblico e nazionale come le sedi dei municipi, la sede del Governo e del Parlamento, gli uffici giudiziari, i Ministeri, le scuole e le Università. Il Tricolore veglia, come un guardiano silenzioso, sull’Italia ed i suoi cittadini.

(vedi anche https://www.geopop.it/il-tricolore-italiano-storia-e-significato-della-bandiera-italiana-e-dei-suoi-colori/ )

Informazioni su Paolo Federici

La migliore soddisfazione è sbagliare apposta per dare agli altri l'illusione di essere superiori.
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