Io c’ero, e me lo ricordo quel podio: ma chi erano quei due negri cafoni che si permettevano di alzare il pugno durante la premiazione, agendo in vilipendo delle nobili leggi dello sport?
Bene fecero a cacciarli: furono espulsi dal Comitato Olimpico e sospesi dalla squadra americana.
Ah, signora mia, ma dove andremo a finire di questo passo?
Oggi la storia si ripete con un incredibile gesto del portiere dell’Argentina.
E se vi dicessi che di tutta quella olimpiade del ’68 la cosa che ancora si ricorda è proprio quel gesto di protesta?
E se magari fra vent’anni qualcuno vorrà premiare quello stesso portiere per avere avuto il coraggio di un gestaccio alla faccia di un mondiale impregnato di ipocrisia?
Un mondiale dove nemmeno era possibile indossare una fascia arcobaleno perché… ah no, i gay no!
Un mondiale dove la corruzione ha vinto alla grande.
Un mondiale dove il denaro è stato il padrone assoluto di tutto e di tutti.
Un voler dire: “e adesso attaccatevi tutti a sto*****”
Adesso che è finita e non avete più nessun potere su di me, io alzo il mio pugno chiuso, perché resti a imperitura memoria.
Io stringo questa mano inguantata e sapete dove me la metto?
Ah, per la cronaca: quello che, nel silenzio e nell’ombra, si è fermato a consolare Mbappè è stato proprio lui, Dibu Martinez.
Prima di giudicare, proviamo a pensare.
Perché la storia non è mai come te la raccontano.
Paolo Federici
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Qualunque sia stato il fine di questo gesto è stato di una volgarità assoluta.
Ci sono altre modalità per dimostrare la propria idea , anziché ottenere l’attenzione sulle schifezze di questo mondiale….ha ottenuto solo dissensi…..
Ma come dici tu….la storia non è mai come te la raccontano !!!!