eppure non dovrebbe essere difficile da capire: se all’assassino di Uvalde dedichiamo le prime pagine dei giornali, evidenziandone il nome, con tanto di sue fotografie, della storia della sua vita, del fascino perverso delle armi del quale era succube… non facciamo altro che pubblicità gratuita per lui, ed altri saranno invogliati a copiarne le gesta.
Ma davvero nessuno ha mai sentito parlare dello spirito di emulazione (psicologicamente è una propensione ad imitare i comportamenti di una persona per la quale si sente una sintonia esperienziale, ispirandosi a lei come modello ideale per azioni simili)?
Continuiamo a fare pubblicità agli autori delle stragi e le stragi continueranno senza fine.
Se questo è giornalismo…
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